Vino Bianco Naturale

I vini che vengono comunemente chiamati vini "naturali" non hanno un disciplinare ben preciso e regolamentato a norma di legge (a differenza per esempio dei vini biologici che lo hanno). Con il termine "vino naturale" infatti si esprime più che altro una filosofia produttiva ben precisa: sono vini ottenuti con fermentazioni spontanee prodotte da lieviti indigeni della cantina, che fanno partire spontaneamente la fermentazione e non vengono selezionati e/o inoculati dal produttore.

Inoltre, cosa altrettanto importante, i vini "naturali" non prevedono in cantina l'ausilio di qualsivoglia additivo chimico, dagli addensanti ai chiarificanti, dai correttori di acidità agli stabilizzanti chimici, e consentono un uso di solfiti nullo o minimo (a parte quelli normalmente prodotti dalla fermentazione e che vengono conteggiati nel totale). In genere il loro quantitativo si aggira in totale tra i 10 e i 40-50mg per litro, ma come detto non esiste un disciplinare preciso, (giusto per fare un paragone, un vino biologico può contenere 150-200mg litro di solfiti per disciplinare, mentre alcuni alimenti a lunga conservazione quali patatine in busta, salumi sottovuoto o insalate in busta anche quantitativi tra i 200 e i 500mg o superiori).
Essendo i solfiti un allergene, l'unica dicitura che va indicata sul vino a norma di legge è "Contiene solfiti" per un quantitativo superiore ai 10mg/litro, quantitativo che raggiungono quasi tutti i vini.

La presenza di pratiche agricole biologiche e/o biodinamiche in vigna (che fanno riferimento quindi a un'agricoltura prive di trattamenti sistemici e chimici antiparassitari) è una condizione necessaria ma non sufficiente per essere considerati "naturali". Tanto è vero che molti produttori "naturali" hanno rinunciato a tali certificazioni in etichetta, creando spesso una maggiore confusione.

Il colore del vino bianco può variare dal giallo pallido al giallo brillante con sfumature di riflessi dorati fino ai riflessi verdi. Molti vini bianchi "convenzionali" (non "naturali" diciamo) vengono chiarificati e filtrati sterilmente in un processo che aggiunge sostanze come albumina o bentonite nel mosto fermentato, che attraggono e si legano con le piccole particelle di uva, dando stabilità e omogeneità al colore e alla densità al vino. Le particelle legate vengono quindi rimosse, tuttavia alcuni esperti affermano che non tutte le sostanze possono essere rimosse e che tali additivi modificano perennemente il sapore del vino.
Inoltre, la suddetta albumina è una proteina derivata dal fegato animale, che rende qualsiasi vino bianco "non naturale" inadatto al consumo da parte di vegani/vegetariani.

Il vino bianco naturale non è chiarificato e può essere filtrato naturalmente con travasi o altre pratiche, comunque non chimiche o invasive nei confronti del mosto fermentato.
Ovviamente tali metodi di vinificazione non chimici e poco invasivi sul vino sono molto impegnativi e richiedono grande esperienza e abilità da parte del produttore, e sono alla base della qualità del vino bianco "naturale".

Alcuni produttori di vini naturali scelgono di produrre vini bianchi che possono avere un aspetto più torbido, mentre altri preferiscono produrre un vino bianco molto più limpido facendo per esempio parecchi travasi. Alcuni produttori di vini bianchi naturali utilizzano un metodo molto particolare di vinificazione in cui macerano le bucce dell'uva insieme al mosto (nella vinificazione per vini bianchi le bucce vengono normalmente tolte subito dal mosto). È un metodo simile a quello usato per vinificare i vini rossi, e il risultato di questo processo è che molto più colore e antociani vengono trasferiti dalla buccia dell'uva al vino donandogli un colore tendente all'arancione. Viene chiamato anche "vino bianco macerato".

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