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Birra a fermentazione spontanea

Pubblicato il 19.12.2023

Birra a fermentazione spontanea

Se siete tra quelli che amano esplorare il mondo birrario come noi, c'è una categoria che non può sfuggire ai vostri sensi: parliamo della birra a fermentazione spontanea!

È tipo la rockstar delle birre, un metodo antico che ha le sue radici nelle tradizioni birrarie di regioni leggendarie, regalando esperienze degne di un'avventura sensoriale.
Immaginatevi questo: la fermentazione spontanea è come una magia birraria dove la nostra bevanda preferita prende vita grazie a lieviti selvatici e batteri presenti nell'aria circostante. Niente lieviti selezionati qui, amici! Queste birre seguono un percorso tutto loro, abbracciando un'originalità che le trasforma in autentici capolavori artigianali.
Nel nostro viaggio birrario, esploreremo il fantastico mondo delle birre a fermentazione spontanea. Racconteremo storie sulla loro storia millenaria, sveleremo i segreti della loro produzione e scopriremo le varietà che ci fanno perdere la testa. Dalle famose Lambic belghe alle birre selvatiche made in USA, ci tufferemo in un lato del mondo birrario che è affascinante, un po' ribelle e sicuramente fuori dagli schemi.
Quindi, alzate i bicchieri con noi e preparatevi a gustare l'autenticità di birre che sfidano le regole e si abbandonano alla magia della fermentazione spontanea. È tempo di esplorare e assaporare la birra in tutto il suo splendore!


Cosa Si Intende per Fermentazione Spontanea?


Questo è come il lato artistico della birrificazione, un processo unico che rompe gli schemi delle classiche fermentazioni. Qui, facciamo ampio uso di lieviti e batteri che si prendono un po' di spazio nell'aria, tra cui il celebre Brettanomyces, che per fortuna decide di mollare quando il tasso alcolico diventa un po' troppo alto.
Ora, immaginate questo processo come un incontro a cielo aperto tra batteri, lieviti e mosto. Iniziamo raffreddando il mosto in vasche ampie e poco profonde, rendendo tutto orizzontale per massimizzare l'effetto dell'aria. Dopo questa prima tappa, trasferiamo il mosto in botti di castagno o rovere, o magari anche in anfore, e lo lasciamo fermentare. Tutto questo accade nei mesi freddi, e la birra è pronta per essere sorseggiata già alla fine dell'estate successiva, come un giovane ribelle pronto a stupirvi.
Le birre a fermentazione spontanea sono come artisti con diversi gradi di acidità, influenzati dallo stile unico di ogni birra. Parliamo di Iris e Lambic, che generano sottostili affascinanti come Gueuze, Faro, Kriek e Framboise. Tutto questo affonda le radici nella tradizione del Pajottenland, un posto a sud-ovest di Bruxelles, dove il Lambic è di casa. Ma occhio, perché nonostante la tradizione, ci sono leggi un po' distratte che hanno permesso l'inclusione di birre non del tutto spontanee nella categoria Gueuze. Quindi, molte birre etichettate come "lambic" contengono in realtà una piccola percentuale di birra ad alta fermentazione. È un po' come navigare tra le complessità e le sfide di preservare una tradizione così antica.
Esplorando tre approcci unici: l'alta fermentazione, la bassa fermentazione e la fermentazione spontanea. Sì, stiamo parlando di magia birraria qui!



Che differenze ci sono tra Alta, Bassa e Fermentazione Spontanea?


Andiamo adesso ad approfondire le differenze tra le varie fermentazioni.
Alta fermentazione:
Prima tappa: l'alta fermentazione. Qui entriamo nel regno del lievito di birra Saccharomyces cerevisiae, che lavora al meglio a temperature tra i 12 e i 23 gradi Celsius. Immaginate una festa birraria che si svolge in massimo due settimane, con le birre ad alta fermentazione, o ALE, che sono come le rockstar del birrificio. Aroma fruttato, gusto pronunciato – le Weiss bavaresi ne sono un esempio lampante.
Bassa fermentazione:
Ora spostiamoci verso la bassa fermentazione. Qui il lievito della famiglia Saccharomyces fa il suo lavoro a temperature più basse, dai 7 ai 9 gradi Celsius. Il risultato? Un aroma pulito che riflette il meglio di luppolo e malto. Chiamiamolo LAGER, e immaginate questo processo come un periodo di cinque o sei settimane, con birre come Dunkel, Pilsner e Keller pronte a conquistare i vostri palati.
Fermentazione spontanea: Infine, il pezzo forte – la fermentazione spontanea. Qui diciamo addio ai regni del lievito e diamo il benvenuto a lieviti e batteri nell'aria, come il famoso Brettanomyces. Questi eroi muoiono coraggiosamente grazie alle percentuali alcoliche del mosto. Il mosto, raffreddato in vasche orizzontali poco profonde, diventa protagonista di un grande spettacolo di esposizione all'aria. Poi, in botti di castagno o rovere, durante i mesi freddi, avviene la magia. Iris e Lambic, con i loro diversi gradi di acidità, sono qui per farci innamorare di questa affascinante tradizione birraria.

Se sei un appassionato di Fermentazione Spontanea e dei suoi gusti particolari, scopri la selezione di Lambic e Sour che 1001birre ha selezionato per te.

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