Il brandy, nobile e avvolgente, è una delle bevande alcoliche più raffinate e tradizionali.
Il suo nome deriva dall'abbreviazione dell'inglese brandywine a sua volta tradotto dall'olandese brandewijn, cioè vino bruciato. Nonostante il nome, il brandy nasce con il califfato degli Omayyadi durante l’espansione araba.
Viene meticolosamente distillato da vini selezionati, privo di solfiti o conservanti, poco alcolici, e non aromatici; a livello mondiale il vitigno più impiegato è il trebbiano.
Dopo la distillazione, avviene la fase di affinamento in botte (molto importanti per il sapore del brandy), che dura almeno un anno.
L’affinamento dura solitamente tra i 3 e i 5 anni fino ad arrivare a brandy affinati 30 o anche 40 anni.
Vengono talvolta aggiunti caramello per colorarlo e zucchero per ammorbidirlo per poi infine diluirlo con acqua distillata per abbassare la gradazione.
Eccezionalmente il brandy può venire imbottigliato come esce dalla botte (cask strength) dopo un'adeguanto invecchiamento.
Viene servito in bicchieri a forma di uovo tronco, chiamati ballon o snifter o, molto meglio, in bicchieri a tulipano, spesso in abbinamento con il cioccolato.
Il brandy non va diluito con ghiaccio per non rovinarne gli aromi, ma il bicchiere può essere scaldato con le mani per esaltarne le caratteristiche organolettiche.
Può essere prodotto in qualunque Paese, con i metodi più diversi, purché sia distillato dal vino, perciò i principali produttori sono i paesi a tradizione vinicola come Italia, Francia, Spagna e Grecia.