Il gin, o quello che sembra essere il suo antenato, nasce nel XVII secolo in Olanda, dove veniva prodotto una sorta di liquore infuso con bacche di ginepro.
Dall'Olanda il gin si diffuse sempre più in Inghilterra, dove raggiunse il suo apice quando Guglielmo III di Orange nel 1690 vietò l'importazione di distillati stranieri, fra cui il cognac, prodotto dagli acerrimi nemici francesi, favorendo così l'utilizzo delle eccedenze di cereali per la produzione di alcool da destinare alle distillerie di gin.
Alla base del gin si trova l'alcol neutro, distillato con l'aggiunta di erbe, spezie e bacche di ginepro, che conferiscono a questa bevanda il suo caratteristico gusto di base. La magia del gin, però, risiede nella vasta gamma di botaniche utilizzate durante la distillazione, che può includere agrumi freschi, radici aromatiche, semi di coriandolo e altre piante aromatiche.
Ogni tipo di gin si distingue per la sua ricetta unica, le botaniche impiegate e il processo di distillazione, creando una vasta palette di sapori che spaziano dal classico al contemporaneo.
La categoria più diffusa e riconoscibile è quella del Gin London Dry, noto per la sua secchezza e il suo gusto pulito.
La legge richiede che nessun aromatizzante aggiuntivo sia utilizzato dopo la distillazione, a parte l'acqua e il possibile zucchero.
Abbiamo poi il Gin Sloe, ottenuto dalla macerazione di bacche di prugnolo nel gin base, donandogli un profilo di gusto dolce e fruttato, con una nota leggermente amara.
Il Gin distillato, ovvero un London Dry arricchito da altre spezie e botaniche oltre al ginepro, talvolta è aromatizzato anche dopo la distillazione, con l'aggiunta di aromi, zuccheri, additivi o coloranti, sia naturali che artificiali.
Infine il Gin Bathtub, dove la macerazione e l'infusione delle botaniche avviene in alcool neutro a freddo, senza prevedere una distillazione.