L'Italian Grape Ale (IGA)è uno stile
di birra caratterizzato dall'aromatizzazione con mosto d'uva,
conosciuto anche come "birra ad alta fermentazione di stampo
italiano con uva". Questo stile, spesso prodotto da birrifici
artigianali italiani, si distingue per la miscelazione del mosto di
birra con quello d'uva, in varie proporzioni a seconda delle
caratteristiche del vitigno. L'obiettivo è creare una birra
che, pur mantenendo la sua natura brassicola, si avvicini al mondo
del vino, senza però perderne l'identità. Inserita
ufficialmente nella guida agli stili 2015 del Beer Judge
Certification Program, l'IGA rappresenta un'interessante fusione
tra due tradizioni bevande di grande rilievo nella cultura
italiana.
Cenni Storici
La storia dell'Italian Grape Ale (IGA) affonda le radici nel 2006,
quando il birrificio sardo Barley introdusse la prima versione
commerciale, la BB10. Creata da Nicola Perra, questa Imperial
Stout, brassata con l'aggiunta di sapa (mosto cotto) di uve
Cannonau, rivoluzionò il panorama birraio italiano.
L'entusiasmo suscitato da questa birra spinse altri birrai a
esplorare questa strada. Nel giro di pochi anni, numerosi birrifici
artigianali italiani si unirono al movimento, dando vita a una vera
e propria tendenza. Inizialmente prive di un nome definito, le
birre IGA ottennero la loro denominazione nel 2015 grazie all'ente
BJCP (Beer Judge Certification Program), che le inserì tra gli
stili "ufficiosi" delle sue linee guida. Questo riconoscimento
segnò un momento decisivo per lo stile e per il movimento
birraio italiano, dando inizio a una nuova fase di crescita e
consacrazione. La diffusione delle Italian Grape Ale fu tale che
nel 2019 l'espressione è stata inclusa nel vocabolario della
Treccani come neologismo. Il 2021 ha visto la nascita dell'IGA Beer
Challenge, il primo concorso internazionale dedicato esclusivamente
alle Italian Grape Ale, confermando l'importanza e l'interesse
crescente verso questo stile. Oggi, si stima che in Italia siano
prodotte oltre 200 varietà di IGA, provenienti da circa 140
birrifici diversi, testimoniando il ruolo significativo che questo
stile ha assunto nella scena birraia nazionale e
internazionale.
Italian Grape Ale: il continuum tra birra e
vino
Le Italian Grape Ale (IGA) rappresentano un
ponte tra la ricca tradizione vinicola italiana e l'innovazione nel
mondo della birra. Questo stile birraio ha contribuito a superare
la storica contrapposizione tra birra e vino, indicando una via di
collaborazione e convergenza tra le due culture bevande. La
produzione di una buona IGA richiede una stretta collaborazione tra
birrificio e cantina, evidenziando l'importanza dello scambio
reciproco di conoscenze e competenze. Molte IGA sono realizzate
utilizzando vitigni locali, spesso trascurati o dimenticati,
sottolineando così il legame con il territorio e la
valorizzazione delle risorse enologiche locali. Questo approccio
evidenzia l'interesse del settore brassicolo italiano per il
concetto di territorialità e sostenibilità. La
necessità di una collaborazione autentica stimola la ricerca
di partner geograficamente vicini, rafforzando i legami tra le
comunità produttrici di birra e vino e promuovendo una cultura
del territorio condivisa e inclusiva.
Caratteristiche della Birra IGA
Lo stile Italian Grape Ale (IGA) si distingue per la sua
flessibilità e libertà creativa offerta al birraio. Con
pochi vincoli imposti, come la presenza dell'uva o del mosto di uva
tra gli ingredienti, l'IGA consente una vasta gamma di scelte,
inclusi colore, gradazione alcolica e tipo di lievito. Nonostante
il nome, può essere prodotta sia ad alta che a bassa
fermentazione. Dal punto di vista sensoriale, l'IGA mantiene la sua
identità birraia, evitando di confondersi con il vino. L'uva
può essere utilizzata in diverse forme, tra cui mosto, sapa,
grappoli interi o vinacce. Tuttavia, la legislazione italiana
proibisce l'uso di mosto di uva fermentato. La caratteristica
principale dell'IGA è l'aggiunta di uva durante il processo di
produzione della birra, che può avvenire in varie fasi,
contribuendo fino al 40% della miscela. Questo stile può
presentare un ampio ventaglio di profumi e sapori, spesso
arricchiti dalle caratteristiche delle uve utilizzate. Visivamente,
può spaziare dal giallo dorato al marrone scuro, con una
schiuma fine e colorazioni tendenti al rosso rubino con l'impiego
di uve a bacca nera. All'olfatto e al palato, l'influenza dell'uva
è evidente, con note fruttate di pesca, albicocca, ciliegia e
fragola, che si integrano con eventuali sentori terrosi conferiti
dai luppoli o dall'invecchiamento in botte. La leggerezza del corpo
e una vivace frizzantezza rendono l'IGA una bevanda dissetante e
accessibile, con una nota acida in chiusura che ne esalta
ulteriormente la complessità e la piacevolezza.
Abbinamenti di cibi con la IGA
Grazie alla sua varietà di stili e aromi, non esiste un
abbinamento unico di cibi per l'Italian Grape Ale (IGA). La
temperatura di servizio dipende dalla gradazione alcolica e dalle
caratteristiche specifiche del prodotto, mentre per il bicchiere si
può optare per un calice da vino in qualsiasi occasione. Gli
abbinamenti culinari variano notevolmente: alcune IGA si sposano
bene con fritti di pesce grazie alla loro freschezza e
acidità, altre si rivelano perfette con carni a lunga cottura
grazie alla loro complessità e rotondità, mentre altre
ancora si armonizzano splendidamente con dolci grazie alla loro
componente fruttata e aromaticità. La versatilità
dell'IGA offre infinite possibilità di abbinamento culinario,
permettendo ai gastronomi di esplorare e sperimentare liberamente
in base alle caratteristiche specifiche di ogni birra.