Vinificazione dei vini rosati naturali
Un vino rosato, tradizionalmente, è vinificato da uve a bacca rossa. Esistono tre tipi di produzione di vino rosato:
Macerazione rosata: Il mosto, prima di essere pressato, macera con la buccia (che contiene flavonoidi che sono i pigmenti responsabili del colore rosso del vino) per un periodo che può arrivare fino a 24-48 ore. Il mosto viene poi separato per essere vinificato. Questo conferirà al vino un colore più pronunciato, oltre ad aromi generalmente più evidenti.
Pressatura rosé: Dopo la vendemmia, le uve vengono pigiate direttamente. Il mosto viene vinificato senza le parti solide dell'acino (raspo, vinacciolo, buccia). Il rosato risultante sarà più leggero, spesso con aromi più delicati.
Saignée (o Salasso): Il principio è lo stesso della vinificazione di un vino rosso. Solo che dopo qualche ora di macerazione, parte del mosto viene separato per essere vinificato separatamente. Questo darà un saignée rosé. L'altra parte viene lasciata nei tini per produrre vino rosso.
Il vino rosato può anche essere un mix (uvaggio) di uve a bacca rossa e bianca insieme in alcuni casi particolari. Ed è un processo più comune nel mondo del vino naturale, perché i viticoltori naturali sono molto meno legati alle denominazioni e molto più spesso alla ricerca di sperimentazione.
Cos'è un vino rosato naturale?
Un vino rosato naturale è un vino ottenuto da uve coltivate secondo i principi dell'agricoltura biologica e/o biodinamica. Durante la vinificazione non sono aggiunti apporti e coadiuvanti chimici, se non talvolta una minima dose di solfiti all'imbottigliamento.
Nota: non esiste un'etichetta ufficiale e un disciplinare comune che certifichi un vino naturale. La definizione di vino naturale è un accordo di principio tra i consorzi di produttori di questo movimento, con una parte di interpretazione personale.
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