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La storia dello spritz
Pubblicato il 08.07.2024
La storia dello spritz
È il cocktail iconico degli aperitivi italiani, ma le sue origini sono austriache e molto diverse dalla versione attuale. Da scoprire e gustare!
Vivace, rinfrescante e moderatamente alcolico: lo Spritz è tornato a essere il cocktail di punta nei locali di tutta Italia da alcuni anni, specialmente nel tardo pomeriggio, l’ora dell’aperitivo. In Veneto, invece, è sempre stato il sovrano indiscusso, fin dalla sua nascita all’inizio del XIX secolo. Peccato che allora non fosse come lo conosciamo oggi. Prosecco, bitter e seltz? Questa è solo la sua evoluzione più recente.
Origini
Le origini dello Spritz risalgono a tempi lontani. Infatti, nacque durante la dominazione austriaca nel Lombardo-Veneto, tra la fine del '700 e l'inizio dell'800, quando i soldati asburgici iniziarono a conoscere i vini veneti. Tuttavia, questi vini risultavano troppo forti per i loro gusti. Per renderli più gradevoli, decisero di diluirli con acqua gassata. Insomma, alla base di questo cocktail c'è una pratica che i veri amanti del vino considererebbero sacrilega. Il nome stesso del cocktail deriva dal verbo tedesco "spritzen", che significa "spruzzare". Il primo Spritz, in stile austro-ungarico, era semplicemente vino bianco e acqua gassata. E attenzione, perché in alcune zone del Friuli Venezia Giulia, se chiedete uno Spritz, vi serviranno ancora questa versione. Una prima evoluzione si verificò agli inizi del '900, con l'introduzione dei primi sifoni per l'acqua di Seltz, che sostituirono l'acqua frizzante. Tuttavia, il cocktail come lo conosciamo oggi nacque solo negli anni '20, quando si pensò di arricchire la miscela con un po' di bitter.
Non appena si iniziò a parlare di "bitter", subito nacquero due varianti. La versione più "continentale" si sviluppò a Padova con l'Aperol, mentre quella tipicamente "lagunare" utilizzava il Select, un bitter prodotto dai fratelli Pilla. Se quest'ultimo è rimasto un orgoglio esclusivo di Venezia, l'Aperol Spritz si diffuse rapidamente in tutto il Nord Italia dagli anni '70, raggiungendo infine un successo globale tanto da essere inserito nelle liste dell'IBA (International Bartenders Association) con il nome di "Spritz Veneziano". Ogni città del Triveneto, però, vanta piccole ma significative differenze nella ricetta: a Padova si usa il vino bianco frizzante, a Treviso il Prosecco, a Venezia scompaiono le bollicine a favore del vino bianco fermo, e a Udine è d'obbligo il Tocai Friulano. Anche le variazioni cromatiche non mancano: oltre alla famosa versione con il Campari al posto dell'Aperol, esistono varianti con amari scuri come China Martini o Cynar che sostituiscono degnamente i bitter.
Le ricette dello Spritz
Per fare un po’ di chiarezza in mezzo a tanta varietà, ecco le due ricette più comuni dello Spritz.
Spritz Ricetta Veneziana
1/3 di vino bianco frizzante
1/3 di bitter
1/3 di acqua frizzante
Spritz Ricetta Ufficiale IBA
6 cl di prosecco
4 cl di Aperol
Una spruzzata di soda/seltz
Preparazione dello Spritz
Scegliete la ricetta che preferite, poi il procedimento è sostanzialmente lo stesso.Riempite di ghiaccio un calice da vino o un bicchiere old-fashioned. Versate nell’ordine il vino, il bitter e infine l’acqua frizzante o il seltz.Guarnite con una fetta d’arancia.
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